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È in corso di approvazione negli otto Consigli comunali dell’Unione del Distretto ceramico la convenzione per l’avvio del Centro intercomunale del riuso che sarà allestito in via Radici in Piano a Casinalbo e per la cui realizzazione Formigine partecipa col ruolo di capofila.

L’ubicazione della nuova struttura è ideale per le attività che si svolgeranno all’interno del Centro: l’area è infatti dotata di un ampio parcheggio, si trova a poche centinaia di metri di distanza dal Centro di raccolta “Copernico” ed, essendo il fabbricato inserito all’interno di un comparto produttivo artigianale, si presta alla multifunzionalità e alla nascita di sinergie col resto del territorio. Il Centro sorgerà all’interno di una porzione di edificio industriale di 380 mq di proprietà del Comune di Formigine; esso si svilupperà come un open space sviluppato su un unico livello in cui ogni funzione sarà ben definita senza rinunciare ad una disposizione organica e sinergica delle diverse aree, in linea con le disposizioni delle nuove Linee guida regionali sul riuso prestando attenzione ad eliminare ogni tipo di barriera architettonica, in modo da garantirne l’accesso e la fruibilità al più ampio numero di cittadini possibile.

Il risultato atteso è rappresentato dalla nascita di un  network capace di  aggregare tutti i cittadini dell’Unione  intorno ai concetti chiave di economia circolare e di sostenibilità , con una forte vocazione alla sensibilizzazione degli utenti verso i temi ambientali e sociali.

Oltre ad essere un luogo in cui oggetti inutilizzati da alcuni cittadini potranno trovare nuova vita in altre case, il Centro del riuso sarà anche una struttura in cui saranno realizzati laboratori socio-occupazionali per persone in condizione svantaggiata, nonché il contesto giusto per l’avvio di corsi di “upcycling” e di bricolage volti alla riscoperta dell’arte del fai da te per contrastare la cultura dell’usa e getta.  

Nei prossimi mesi, i Comuni provvederanno all’affidamento del servizio a un soggetto del Terzo settore tramite procedura ad evidenza pubblica. Tra le attività che il gestore dovrà garantire, ci sarà quella di creare sinergie con realtà giovanili nella realizzazione di piccole riparazioni e l’utilizzo di tecniche artigianali, nonché  programmare attività di coinvolgimento ed avvicinamento della cittadinanza ai temi sociali e del riuso.

La spesa complessiva del progetto, pari a circa 200.000 euro, risulta finanziata per la maggior parte dall’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (137.266 euro), nella restante parte dai Comuni di Formigine (capofila del progetto),  Fiorano modenese, Sassuolo e Maranello.

“Mi rende particolarmente orgogliosa - afferma l’Assessore all’Ambiente Giorgia Bartoli - il fatto che il progetto sia stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Formigine ed anche in altri Comuni: ciò testimonia che il valore dell’iniziativa è riconosciuto in modo trasversale dalle diverse forze politiche. Stiamo dotando tutti i Comuni dell’Unione di un nuovo “bene comune” a disposizione di tutti i cittadini. Sono sicura che nasceranno contaminazioni estremamente positive col mondo dell’associazionismo, della scuola e dell’imprenditoria locale”.


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Ultimo aggiornamento: 18-01-2024, 14:29