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Com’è potuto accadere lo sterminio nazista? Che cos’è l’antisemitismo e come funziona? A queste domande è dedicata la conferenza “Vasilij Grossman: testimone e narratore della Shoah” del prof. Francesco Maria Feltri, esperto a livello nazionale delle tematiche relative allo sterminio del popolo ebraico, che si terrà domenica prossima 25 gennaio alle 16.30 al Castello di Formigine (ingresso libero sino ad esaurimento posti), in occasione del Giorno della Memoria. La conferenza è organizzata dall'associazione culturale Le Graffette, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con l'associazione Librarsi che eseguirà intermezzi letterari. Nel 2015 ricorre, oltre al 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, anche il centenario della nascita di Grossman (1905-1964), giornalista e scrittore sovietico, autore del romanzo “Vita e destino”, una grande opera letteraria dedicata alla guerra. “Il Giorno della Memoria - sottolinea l’Assessore alla Cultura Mario Agati - non deve essere solo l'occasione per celebrare con animo giusto un toccante rituale, ma deve soprattutto spronarci a fare esercizio di riflessione per continuare a cercare dentro la storia e dentro di noi le cause di tanta aberrazione. Come antidoto ad ogni pregiudizio e ad ogni pretestuosa esclusione”. 
Il Giorno della memoria sarà anche il filo conduttore del programma musicale “Exodus”, a cura dell'Ensemble d’Autore (Sabrina Gasparini voce e narrazione, Gen Llukaci violino, Claudio Ughetti fisarmonica, Pablo Del Carlo contrabbasso), in programma sabato 7 febbraio presso l'Auditorium Spira mirabilis di Formigine. Un concerto dedicato ai popoli in fuga, ai migranti, alla mostruosità dello sterminio. Un’alternanza di stili e ritmi: da un'icona dell’Olocausto come la melodia che accompagna le immagini toccanti di Schindler's list, oppure l’intramontabile testo di un poeta di casa nostra Guccini con Auschwitz, alternata ad una canzone di guerra di Garcia Lorca, come Anda Jaleo, passando per una ninna nanna greca Thalassa Platia, un brano armeno, evocativo quanto intenso come Zetuni Zar, una dolce preghiera in lingua yiddish o una canzone di protesta in lingua ebraica, un omaggio al più grande cantautore italiano, De Andrè, con uno struggente Korakhanè, fino al ritmo klezmer, sanguigno ma con un filo di malinconia (ingresso 10 euro; info e prenotazioni: Salotto Culturale Aggazzotti, tel. 392 0512219). 

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Ultimo aggiornamento: 18-01-2024, 14:28